Informazioni personali

Profilo Critico redatto dal Dr. Franco Pastore

Pittrice “Friozzi Annunziata” Presentazione biocritica Friozzi Annunziata è nata e vive attualmente a Pastorano, in provincia di Caserta. E' abilitata all'insegnamento dell’ Educazione Artistica nelle Scuole Medie e del Disegno negli Ist. Sup. di 2° grado. Ha frequentato il corso di pittura presso l'Accademia delle BB.AA di Napoli ed ha partecipato ad importanti rassegne e manifestazioni, conseguendo brillanti risultati. L’artista, oltre a figurare in numerosi volumi d’Arte, ha collezionato premi prestigiosi in Italia ed in Europa, come dimostrano il primo premio nella “Mostra del giovane” a Capua, il successo nella XII Rassegna int. di Pittura est., la III° Fiera Campionaria di Cassino, la targa d'oro "G. Rodinò" a Napoli, la Targa E.P.T. di Benevento, la II° Targa "Monte Taburno", la "Coppa del mare" a Luco dei Marsi in Abruzzo, il premio internazionale Teleuropa ( IX edizione), dicata a Benedetto Croce. Inoltre, i suoi meriti artistici sono stati attestati dall’Accademia Internazionale di scienze ed arte “ citta' di Boretto”, dall'Accademia del Fiorino di Prato, dal Centro di Arte e Cultura "L'Iride" di Cava dei Tirreni, da "Il Cenacolo" d'arte di Firenze e dal Centro Culturale Internazionale d'arte di Milano. L’Annunziata è presente in numerosi volumi d’arte, come ad esempio: · "Poeti in Europa" dizionario enciclopedico inter.le d'arte contemporanea; · "Salviamo l'Europa" antologia artistico letteraria; · "I Maestri del XX secolo" enciclopedia mondiale degli artisti contemporanei; · "Alfa Omega" guida al collezionismo arte e cultura Accademia Neapolis; La pittrice Friozzi riesce a rendere, con fantasmagoria dialettica, un simbolismo prospettico e pluridimensionale, che lascia la libertà dell’interpretazione al pensiero individuale. Una sorta di umiltà di approccio, che ti guida nella lettura delle sue opere pittoriche e, senza stravolgerti, ti ispira entusiasmi e sensazioni. Koinè ed introspezione si fondono nella espressione pittorica, alla ricerca di quella dimensione storica dell’uomo, che supera le barriere del tempo e lascia orma di sé nel libro del mondo. Sembra quasi la celebrazione di un divenire oltre il divenire, di una sapienza oltre la sapienza, che si allontana, per ritornare ancora, come trionfo sulla morte, come una resurrezione d’ideali e di fede. La elevazione attraverso la “liturgia della parola” è solo un momento, poi, il tutto trascende e diviene cielo, aria di verità trasumanata, dove l’innocenza del bianco diviene fuoco di verità eterna. La natura stessa partecipa alla corale del trionfo e tutto diviene un possibile miracolo d’amore. In un impianto dinamico e pluritematico, l’Annunziata muove un discorso lirico, che supera i toni del reale, per sussurrare all’anima un intimo bisogno di sacro e di profano. È la visione di un tempo oltre il tempo, che prende corpo e raggiunge i temi di un amore universale, che trionfa sulla paura del mistero e l’ansia della morte. La fusione dei temi eleva la rappresentazione pittorica e la trascendenza si fa verbo, il silenzio si materializza nel richiamo ascetico dell’eros. L’amore, oltre il tempo e lo spazio, cerca di emergere, ora casto, ora intrigante, ora divino, ora come ansia intrisa di mistero. L’innocenza si aggira, incerta, nella cattedrale dell’io, la colomba ci riporta alla speranza, nel torbido mare dell’ignoto e nell’incertezza del sentire. Si stempera il colore e si intravede il flusso benefico della vita, nel turbinio delle sensazioni. Un concerto sinergico di forma e spazio rappresentano, in una sintesi fantastica, la languida attesa del nulla, o del tutto, mentre un respiro costretto contrasta, intenzionalmente, con l’apparente abbandono, inteso come attesa d’azione, o come pensiero d’emozione fantastica, che si prepara ad una più ampia e complessa considerazione dell’amore. Tutto è compiuto o sta per compiersi, secondo parametri indefinibili…quasi una goccia d’universo, che diviene, per un attimo, attesa della vita. Nel contempo, la pittrice rende omaggio alla forma: La fluidità trascende la materia, in un sogno ad occhi aperti, mentre il fantastico si concretizza in forme trascendentali, che materializzano l’introspezione e tracciano trame, intessute di malinconia . I messaggi finali sono particolarizzati in rappresentazioni simboliche, che si indirizzano verso aneliti di astrattismo rappresentativo. Queste note critiche sono confortate e condivise anche da altri esperti del mondo della pittura. Citiamo, a caso, Vincenzo Carpine, Tommaso Borrelli, Nicola Coduto, Antonio Infante e tanti altri, mentre il Nastro ha così scritto di lei: “Nella pittura di Annunziata Friozzi si nota subito una forte personalita' artistica che traspare, ampiamente,non solo dal contenuto ma anche dai colori,violenti e vivaci che creano spesso forti contrasti pur non dando luogo a delle dissonanze che possono compromettere il giudizio del quadro.Un figurativo moderno,una interpretazione personale della figura nella sua essenzialita' quasi a volerne cavar fuori i tessuti muscolari e cio' ,si badi benee, non solo attraverso un ampio studio delle proporzioni e dei chiaroscuri, ma anche del colore che assume,nella pittura di A.Friozzi un ruolo di primo piano”. Concludendo, il propendere dell’artista verso forme e colori, proiettati in un contesto grafico-pittorico, che predilige una personale sospensione tra il sogno e la realtà, il definito e l’impalpabile, l’essere materia e l’essere energia eterna, colloca la pittrice, in un divenire che è ricerca d’emozioni, trasfigurate, dalla sua sensibilità artistica, dalla variabilità del tratto, dalla morbidezza delle linee e dall’uso fantasmagorico del colore. Si tratta, dunque, di un’arte raffinata e personalissima, nella quale dominano tre “categorie traccianti”: il forte senso della maternità, l’offerta che precede l’attesa ed il bisogno di purezza e di pace, in un’ascesa verso la grandiosità del mito. Infine, la sintesi armonica tra arte e cultura, tra l’esperienza e la maturità artistica, definisce il suo valore e la sua personalità di “ peintre du siècle “. Franco Pastore

venerdì 12 gennaio 2007

Pubblicazione del Dr. Franco Pastore

Franco Pastore aka Andropos
OLTRE IL MISTERO (A.Friozzi)

OLTRE IL MISTERO

(Considerazioni estetiche sulla pittura di A. Friozzi )

In un impianto dinamico e pluritematico, l’Annunziata muove un discorso lirico che trascende i toni del reale e sussurra all’anima un intimo bisogno di sacro e di profano. È la visione di un tempo oltre il tempo, che prende corpo e sussurra i temi di un amore universale, che trionfa sulla paura del mistero e l’ansia della morte. La pittrice riesce a rendere, con una fantasmagoria dialettica, un simbolismo prospettico e pluridimensionale, che lascia la libertà dell’interpretazione e del pensiero individuale. Una sorta di umiltà di approccio, che ti guida nella lettura delle sue opere pittoriche e, senza stravolgerti, ti ispira entusiasmi e sensazioni. Ritorna l’ impianto pluritematico, dove la trascendenza si fa verbo ed il silenzio si materializza nel richiamo ascetico dell’eros. Oltre il tempo e lo spazio, cerca di emergere l’amore, che diviene ansia intrisa di mistero. L’innocenza si aggira incerta nella cattedrale dell’io, la colomba interpreta la speranza, nel mare torbido dell’ignoto e nell’incertezza del sentire. Si stempera il colore e si intravede il flusso benefico della vita, nel turbinio delle sensazioni. Un concerto sinergico di forma e spazio rappresentano una sintesi fantastica di languida attesa del nulla, o del tutto. Un respiro costretto contrasta, intenzionalmente, con l’apparente abbandono, inteso come attesa d’azione, o come pensiero d’emozione fantastica, che si prepara ad una più ampia e complessa considerazione d’amore. Tutto è compiuto o sta per compiersi, secondo parametri indefinibili…quasi una goccia d’universo, che diviene, per un attimo, attesa della vita. Nel contempo, la pittrice rende omaggio alla forma: La fluidità trascende la materia, in un sogno ad occhi aperti, mentre il fantastico si concretizza in forme trascendentali, che materializzano l’introspezione e tracciano trame intessute di malinconia . I messaggi finali sono particolarizzati in rappresentazioni simboliche, che si indirizzano verso aneliti di astrattismo rappresentativo. Franco Pastore (aka Andropos)



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